
Domenica, dopo tanta attesa, si disputerà la classica monumento Parigi-Roubaix. L’ultima edizione risale all’aprile 2019: l’edizione 2020 fu annullata, e quella di domenica era in programma ad aprile. L’ultimo vincitore è stato il belga Philippe Gilbert, che vinse battendo in volata Nils Politt.
L’attesa è quindi tanta, e le previsioni meteo per domenica non sono buone: l’ultima Roubaix con la pioggia risale al 2002, edizione dominata da Johan Museeuw. Tutti gli amanti di ciclismo sanno quanto possa essere difficile correre sul pavé bagnato, ed è ancora negli occhi degli appassionati l’epica tappa del Tour de France 2014, con un Vincenzo Nibali strepitoso nei settori di pavé fangosi.
Il percorso
Il percorso è ormai diventato un classico. La Parigi-Roubaix è lunga 257 km ed i settori di pavé sono 30. In particolare, sono tre i settori fondamentali: la foresta di Arenberg (lunga 2300 metri, a 95 km dall’arrivo), Mons-en-Pevel (lungo 3000 metri, a 47 km dall’arrivo) ed il Carrefour de l’Arbre (lungo 2100 metri, a 16 km dall’arrivo). La corsa sarà durissima!
I favoriti
Il borsino dei favoriti vede sicuramente in testa Wout Van Aert e Mathieu Van der Poel: tutti e due, infatti, vengono dal ciclocross e le loro abilità tecniche sono fondamentali soprattutto in caso di pioggia. Entrambi sono chiamati ad un riscatto dopo l’opaca prova dei campionati mondiali: riusciranno a portare a casa il trofeo tanto ambito? Tra gli altri contendenti bisogna citare sicuramente il vincitore 2018, Peter Sagan: lo slovacco ha già alzato il trofeo (che consiste in una mattonella di pietra, che ricorda appunto i tratti di pavé) ed ha le carte in regola per puntare al bis!
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