
Van der Poel
Mathieu Van der Poel continua a riscrivere la storia del ciclocross. A Liévin, in Francia, davanti a oltre 30.000 spettatori, l’olandese ha conquistato il suo settimo titolo mondiale nella categoria élite, eguagliando il record del belga Eric De Vlaeminck, che resisteva dagli anni ’70. Una prova di forza impressionante che ha lasciato gli avversari senza possibilità di replica.
Van der Poel, monologo senza rivali
Già dalla partenza, Van der Poel ha dimostrato di avere un altro passo rispetto alla concorrenza. Ha preso il comando sin dalle prime curve, senza mai cedere il minimo spiraglio agli inseguitori. L’unico a tentare una rimonta è stato Wout Van Aert, ma il belga, partito con qualche difficoltà e poi rallentato da una caduta, non ha mai avuto reali possibilità di mettere in discussione il trionfo del fuoriclasse olandese.
Nonostante una foratura nel corso della gara, Van der Poel ha mantenuto un ritmo inarrivabile, chiudendo con un vantaggio di 45″ su Van Aert, che ha comunque reso omaggio al valore dell’avversario con un gesto simbolico: al traguardo si è tolto il cappello, riconoscendo la superiorità dell’olandese. Terzo posto per Thibau Nys, altro belga in grande crescita, che ha chiuso a oltre un minuto dal vincitore.
Un dominio senza precedenti
Il successo di Liévin conferma l’assoluto dominio di Van der Poel nel ciclocross: in questa stagione ha vinto 24 delle 25 gare disputate, ribadendo la sua superiorità in una disciplina che sembra costruita su misura per lui. “Vincere un titolo mondiale è qualcosa che si sogna fin da bambini, ma arrivare a conquistarne sette è incredibile. Significa aver scritto un pezzo di storia”, ha dichiarato dopo la premiazione. Subito dopo l’arrivo, ha festeggiato mettendosi le mani sul casco e battendo il cinque ai tifosi prima di mostrare con le dita il numero 7, celebrando i suoi titoli iridati.
L’olandese potrebbe non fermarsi qui: il prossimo anno i Mondiali si terranno a Hulst, nei Paesi Bassi, e in caso di un’ulteriore vittoria diventerebbe il più titolato di sempre nella disciplina, superando De Vlaeminck. Un percorso incredibile, che lo ha visto anche dominare in altre discipline: attualmente è campione del mondo di gravel e nel 2023 ha conquistato il mondiale su strada a Glasgow, dimostrando una versatilità senza pari.
Italia protagonista tra i giovani
Se nella categoria élite gli azzurri non hanno brillato, tra i giovani è arrivata una grande soddisfazione. Mattia Agostinacchio ha conquistato l’oro nella prova juniores, battendo il francese Bruyere Joumard grazie a un sorpasso decisivo nell’ultimo giro. Una vittoria che lo consacra come erede di Stefano Viezzi, iridato lo scorso anno. “Non ci posso credere, è un sogno che diventa realtà”, ha dichiarato il giovane valdostano.
A completare la festa italiana c’è stato anche il bronzo di Filippo Grigolini, un altro segnale incoraggiante per il futuro del ciclocross azzurro. Negli Under 23, invece, Stefano Viezzi ha sfiorato il podio, chiudendo al quarto posto. Inoltre, l’Italia ha conquistato anche un argento nella staffetta mista, un risultato che conferma la crescita del movimento tricolore.
Verso un nuovo capitolo
Il trionfo di Van der Poel conferma il suo status di leggenda del ciclocross. Ma la sua carriera non si ferma qui: il fenomeno olandese è atteso anche sulle strade delle classiche primaverili, dove cercherà di ribadire il suo talento poliedrico. Intanto, il mondo del ciclocross ha assistito a un altro capitolo della sua straordinaria epopea, mentre il suo eterno rivale Van Aert, che non vince un titolo mondiale nel ciclocross dal 2018, continua a inseguire un successo che sembra sempre più irraggiungibile.
(Credits: Getty Image)