
Sinner Alcaraz Pechino
Sinner o Alcaraz? Chi è il più forte? Se per la maggior parte di noi resta una domanda cui diventa difficilissimo dare una risposta certa – sebbene lo stato delle cose dica che tra questo Jannik e questo Carlos non ci sia partita – ci consola il fatto che nemmeno i grandi del tennis e gli addetti ai lavori abbiano una risposta netta da spendere. Prendi Patrick Mouratoglou, per esempio.
Nel panorama tennistico mondiale, due astri stanno illuminando il futuro del circuito maschile: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Entrambi giovanissimi, entrambi talenti straordinari, si preparano a scrivere una nuova era del tennis, proprio come fecero i Big Three prima di loro. Se non emergeranno nuovi sfidanti capaci di interrompere il loro duopolio, la loro rivalità potrebbe caratterizzare il tennis per un decennio intero. E, come da tradizione, il dibattito è già acceso: chi dei due è il più forte? Chi dominerà il circuito nei prossimi anni? Un quesito che appassiona tifosi e addetti ai lavori e a cui Patrick Mouratoglou ha provato a dare una risposta.
Sinner o Alcaraz? Il punto di vista di Mouratoglou
Secondo il coach francese, Sinner e Alcaraz si trovano sullo stesso livello e rappresentano l’elite del tennis attuale, distanziando tutti gli altri giocatori. Tuttavia, Mouratoglou respinge l’idea che l’italiano sia nettamente superiore: “Quando Carlos è al massimo della forma, la partita è completamente aperta e non si può dire a priori chi vincerà”. Per supportare la sua tesi, l’ex allenatore di Serena Williams ha evidenziato i precedenti tra i due, sottolineando come il bilancio sia a favore di Alcaraz, e come lo spagnolo abbia già dimostrato di poter vincere contro Sinner nei tornei più prestigiosi.
Sinner e Alcaraz, differenze di gioco
Mouratoglou ha poi analizzato le differenze stilistiche tra i due talenti. “Sinner ha un’incredibile capacità di mantenere un ritmo elevato senza sbagliare troppo, ed è questo che lo rende così costante e difficile da battere” ha spiegato il coach francese. Dall’altro lato, “Carlos è capace di accelerare all’improvviso e di trovare colpi fuori dal comune, sorprendendo gli avversari con la sua esplosività”. Tuttavia, ha aggiunto Mouratoglou, “questa sua ricerca costante del colpo vincente lo porta anche a commettere più errori non forzati, ma è un rischio che può pagare”.
Secondo Mouratoglou, questa diversità di stili si riflette anche nel modo in cui i due affrontano le partite. “Jannik è come una macchina perfetta, mantiene sempre lo stesso ritmo, senza cali, ed è per questo così difficile da superare” ha sottolineato. “Carlos, invece, si affida maggiormente alla sua creatività e alla capacità di cambiare ritmo improvvisamente”. Per il coach francese, “anche se Alcaraz sbaglia di più, questo non è un limite, ma un aspetto del suo gioco che può rivelarsi decisivo nei momenti chiave”.
I risultati contano
Un altro punto chiave toccato da Mouratoglou riguarda il palmarès dei due giocatori. Se da un lato Sinner ha dominato il circuito negli ultimi mesi, Alcaraz ha già vinto più Slam ed è più giovane, un dettaglio che per il coach transalpino non può essere trascurato. “Guardiamo i numeri: Alcaraz ha già conquistato più Major e ha dimostrato di saper gestire le situazioni più difficili. Non possiamo dire che Jannik sia al di sopra di lui”, ha affermato.
Mouratoglou ha anche ricordato che nei loro scontri diretti Alcaraz vanta un leggero vantaggio, segno di un equilibrio reale tra i due. Inoltre, i numeri parlano chiaro anche sulle loro rispettive performance recenti: Sinner ha vinto un numero impressionante di partite negli ultimi tredici mesi, ma Alcaraz ha dimostrato di poter trionfare nei tornei più importanti. Il confronto tra loro non può quindi essere ridotto semplicemente alla classifica attuale, ma deve tenere conto della loro esperienza nelle sfide più pesanti.
Inoltre, Mouratoglou si è soffermato sulla recente finale degli Australian Open vinta da Sinner, evidenziando il percorso di Sascha Zverev. Il tecnico ha elogiato i miglioramenti del tedesco dopo l’infortunio, ma ha sottolineato come la sua tendenza a giocare in “maniera troppo passiva” gli abbia impedito “di imporsi nei momenti chiave”. Questo tipo di lacune, secondo l’allenatore francese, “sono determinanti a questi livelli e spiegano la differenza tra chi domina il circuito e chi ancora fatica a farlo”.
Una rivalità destinata a durare
Il dibattito su chi sia il migliore tra i due è destinato a proseguire per molti anni, visto che entrambi sono ancora giovanissimi e in continua crescita. Mouratoglou vede in questa rivalità un elemento chiave per il futuro del tennis, poiché la competizione tra due giocatori così talentuosi e diversi tra loro renderà ancora più appassionanti le prossime stagioni.
Secondo l’allenatore francese, sebbene la maggior parte degli appassionati e degli esperti in questo momento consideri Sinner il miglior giocatore del mondo, la superiorità dell’italiano potrebbe non essere così netta. La differenza tra i due sta nei dettagli, e il tempo potrebbe modificare ulteriormente le loro gerarchie.
Alla fine, la questione rimane aperta: Sinner ha il gioco più solido, Alcaraz la maggiore esplosività. Ma chi tra i due dominerà il tennis nei prossimi anni? Il campo, come sempre, avrà l’ultima parola.